Roma, 4 set - "Nel Paese con il minor numero di
laureati d'Europa e la disoccupazione giovanile al 36%, ci ritroviamo con il
55% dei corsi di laurea a numero chiuso e solo uno studente su dieci riuscirà a
superare i test. Allora, cosa dovrebbero fare i nostri giovani, ai quali viene
negata la possibilità di lavorare e di studiare?". Lo affermano in una
nota congiunta Giulia Rodano, responsabile nazionale Cultura e Istruzione
dell'Italia dei Valori e Rosario Coco, responsabile Cultura giovani dell'Idv.
"Si tratta - spiegano - di un sistema di selezione inefficace nel merito,
pensato per continuare a tagliare risorse e strutture all'università pubblica.
Senza considerare che in Italia, dove mancano i medici e la sanità collassa, i
posti banditi per accedere alla facoltà di medicina sono insufficienti rispetto
alle reali necessità. Con quale coraggio, si può sbarrare la strada agli
studenti, arrivando a chiedere anche 200 euro per partecipare ai test
d'ingresso data la condizione pietosa in cui versa il diritto allo studio in
Italia rispetto all'Europa e l'aumento recente delle tasse universitarie? L'IdV
ha già presentato un'interrogazione parlamentare al ministro Profumo, affinché
venga presa in considerazione l'ordinanza del Consiglio di Stato dello scorso
giugno, che ha sollevato la questione di costituzionalità riguardo al carattere
esclusivamente locale delle procedure di selezione. E' necessario procedere
subito a un adeguamento alla media europea delle risorse investite
nell'Università e ad un graduale superamento del sistema di selezione a numero
chiuso, puntando a un modello di tipo francese, che presuppone la selezione
degli studenti tra il primo e il secondo anno di studi. In questo modo, è
possibile valutare, in maniera ragionevole, le capacità dimostrate in un anno
di studi piuttosto che in un quiz mordi e fuggi".giovedì 6 settembre 2012
UNIVERSITA', IDV: GIOVANI A SPASSO, NUMERO CHIUSO E' SELEZIONE CHE NON SERVE
ATTIVITA' POLITICA
Roma, 4 set - "Nel Paese con il minor numero di
laureati d'Europa e la disoccupazione giovanile al 36%, ci ritroviamo con il
55% dei corsi di laurea a numero chiuso e solo uno studente su dieci riuscirà a
superare i test. Allora, cosa dovrebbero fare i nostri giovani, ai quali viene
negata la possibilità di lavorare e di studiare?". Lo affermano in una
nota congiunta Giulia Rodano, responsabile nazionale Cultura e Istruzione
dell'Italia dei Valori e Rosario Coco, responsabile Cultura giovani dell'Idv.
"Si tratta - spiegano - di un sistema di selezione inefficace nel merito,
pensato per continuare a tagliare risorse e strutture all'università pubblica.
Senza considerare che in Italia, dove mancano i medici e la sanità collassa, i
posti banditi per accedere alla facoltà di medicina sono insufficienti rispetto
alle reali necessità. Con quale coraggio, si può sbarrare la strada agli
studenti, arrivando a chiedere anche 200 euro per partecipare ai test
d'ingresso data la condizione pietosa in cui versa il diritto allo studio in
Italia rispetto all'Europa e l'aumento recente delle tasse universitarie? L'IdV
ha già presentato un'interrogazione parlamentare al ministro Profumo, affinché
venga presa in considerazione l'ordinanza del Consiglio di Stato dello scorso
giugno, che ha sollevato la questione di costituzionalità riguardo al carattere
esclusivamente locale delle procedure di selezione. E' necessario procedere
subito a un adeguamento alla media europea delle risorse investite
nell'Università e ad un graduale superamento del sistema di selezione a numero
chiuso, puntando a un modello di tipo francese, che presuppone la selezione
degli studenti tra il primo e il secondo anno di studi. In questo modo, è
possibile valutare, in maniera ragionevole, le capacità dimostrate in un anno
di studi piuttosto che in un quiz mordi e fuggi".
Roma, 4 set - "Nel Paese con il minor numero di
laureati d'Europa e la disoccupazione giovanile al 36%, ci ritroviamo con il
55% dei corsi di laurea a numero chiuso e solo uno studente su dieci riuscirà a
superare i test. Allora, cosa dovrebbero fare i nostri giovani, ai quali viene
negata la possibilità di lavorare e di studiare?". Lo affermano in una
nota congiunta Giulia Rodano, responsabile nazionale Cultura e Istruzione
dell'Italia dei Valori e Rosario Coco, responsabile Cultura giovani dell'Idv.
"Si tratta - spiegano - di un sistema di selezione inefficace nel merito,
pensato per continuare a tagliare risorse e strutture all'università pubblica.
Senza considerare che in Italia, dove mancano i medici e la sanità collassa, i
posti banditi per accedere alla facoltà di medicina sono insufficienti rispetto
alle reali necessità. Con quale coraggio, si può sbarrare la strada agli
studenti, arrivando a chiedere anche 200 euro per partecipare ai test
d'ingresso data la condizione pietosa in cui versa il diritto allo studio in
Italia rispetto all'Europa e l'aumento recente delle tasse universitarie? L'IdV
ha già presentato un'interrogazione parlamentare al ministro Profumo, affinché
venga presa in considerazione l'ordinanza del Consiglio di Stato dello scorso
giugno, che ha sollevato la questione di costituzionalità riguardo al carattere
esclusivamente locale delle procedure di selezione. E' necessario procedere
subito a un adeguamento alla media europea delle risorse investite
nell'Università e ad un graduale superamento del sistema di selezione a numero
chiuso, puntando a un modello di tipo francese, che presuppone la selezione
degli studenti tra il primo e il secondo anno di studi. In questo modo, è
possibile valutare, in maniera ragionevole, le capacità dimostrate in un anno
di studi piuttosto che in un quiz mordi e fuggi".