"Chef lucani come le star tv" da "Il Quotidiano della Basilicata"
del 25 ottobre 2012
POTENZA – E’ stato presentato ieri mattina nel corso di una conferenza stampa che si è svolta presso il Dipartimento Agricoltura della Regione, “Basilicata food and wine”, il secondo appuntamento sulla valorizzazione dei prodotti tipici lucani, che tende anche ad evidenziare lo stretto legame che gli chef hanno con il proprio territorio ed i suoi prodotti di qualità. L’evento è organizzato dall’Unione Regionale Cuochi Lucani, patrocinato, tra gli altri, dal Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata, dal Comune di Viggiano, dalla Coldiretti Basilicata e dall’Associazione provinciale Allevatori di Matera e Potenza. La kermesse enogastronomica si terrà a Viggiano nei prossimi 28 ottobre (ingresso libero) e 29 ottobre (riservato ai professionisti) e si articola in laboratori di cucina, esposizione di prodotti tipici lucani, visita alle aziende agricole e cena di gala. Leit motif della manifestazione è la parola formazione. Infatti oltre alla Nazionale Italiana Cuochi, sono stati invitati chef e ristoratori della Basilicata e delle regioni limitrofe, docenti e allievi degli Istituti Alberghieri. Saranno in esposizione prodotti lucani di qualità, raccontati dai loro produttori, che costituiranno la materia prima che darà anima allo show cooking che si terrà nella due giorni. E proprio la formula dello show cooking rappresenta una delle novità dell’ edizione 2012 di Basilicata Food & Wine: laboratori di cucina in diretta dove i prodotti del territorio vengono trasformati in nuovi piatti sotto gli occhi di un pubblico che assiste alla preparazione, interagisce con gli chef e ne testa il risultato finale. All’appuntamento con i giornalisti sono intervenuti l’Assessore regionale all’Agricoltura Rosa Mastrosimone, il Presidente dell’Unione Regionale Cuochi Lucani, Rocco Pozzullo, il direttore regionale di Coldiretti Basilicata Angelo Milo, il Direttore Apa Potenza, Augusto Calbi e il Sindaco del Comune di Viggiano, Giuseppe Alberti. «Tali eventi – ha detto l’assessore Mastrosimone - oltre a costituire una opportunità per i produttori di avviare contatti commerciali, sono capaci di collegare i luoghi di produzione a quei prodotti di qualità che fanno apprezzare la Basilicata a tavola. Mastrosimone ha sottolineato, tra le altre cose, «l’importanza del sostegno pubblico per realizzare queste manifestazioni, necessario anche per rendere le aziende lucane più competitive, sui mercati». Il Presidente Pozzullo si è soffermato invece sulle novità della seconda edizione di Basilicata Food & Wine: «oltre ai laboratori di cucina, pubblico interattivo, un tour enogastronomico, il Premio Basilicata F&W e la presenza della Nazionale Italiana Cuochi. «Il coinvolgimento degli allievi degli Istituti alberghieri – ha precisato Pozzullo – è stato prioritario». “Una vetrina importante per l’intera Basilicata – ha commentato il Sindaco Alberti – e per il Comune di Viggiano, che sta investendo molto nell’attività di valorizzazione delle produzioni zootecniche. Alberti ha rilevato nel suo intervento la possibilità dei produttori di ottenere un riconoscimento sul campo». Anche la Coldiretti Basilicata partecipa attivamente all’iniziativa «perché – ha affermato il direttore Milo – siamo fortemente impegnati in questo rapporto stringente tra produttori, consumatori e ristorazione. Queste attività di valorizzazione sono auspicabili – ha proseguito il direttore Coldiretti – perché attraverso la cucina si veicola l’identità lucana». «Il Dipartimento Agricoltura della Regione e i professionisti – ha concluso Augusto Calbi - credono in un importante percorso di tracciabilità delle produzioni. E’ importante – ha aggiunto il Direttore Apa - parlare chiaramente al consumatore che deve conoscere ciò che mangia. Il marchio nazionale Italialleva – ha concluso Calbi - certifica l’origine, la linea di produzione e la qualità del prodotto ottenuto da animali allevati in condizione di benessere».
Valeria Gennaro
POTENZA – E’ stato presentato ieri mattina nel corso di una conferenza stampa che si è svolta presso il Dipartimento Agricoltura della Regione, “Basilicata food and wine”, il secondo appuntamento sulla valorizzazione dei prodotti tipici lucani, che tende anche ad evidenziare lo stretto legame che gli chef hanno con il proprio territorio ed i suoi prodotti di qualità. L’evento è organizzato dall’Unione Regionale Cuochi Lucani, patrocinato, tra gli altri, dal Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata, dal Comune di Viggiano, dalla Coldiretti Basilicata e dall’Associazione provinciale Allevatori di Matera e Potenza. La kermesse enogastronomica si terrà a Viggiano nei prossimi 28 ottobre (ingresso libero) e 29 ottobre (riservato ai professionisti) e si articola in laboratori di cucina, esposizione di prodotti tipici lucani, visita alle aziende agricole e cena di gala. Leit motif della manifestazione è la parola formazione. Infatti oltre alla Nazionale Italiana Cuochi, sono stati invitati chef e ristoratori della Basilicata e delle regioni limitrofe, docenti e allievi degli Istituti Alberghieri. Saranno in esposizione prodotti lucani di qualità, raccontati dai loro produttori, che costituiranno la materia prima che darà anima allo show cooking che si terrà nella due giorni. E proprio la formula dello show cooking rappresenta una delle novità dell’ edizione 2012 di Basilicata Food & Wine: laboratori di cucina in diretta dove i prodotti del territorio vengono trasformati in nuovi piatti sotto gli occhi di un pubblico che assiste alla preparazione, interagisce con gli chef e ne testa il risultato finale. All’appuntamento con i giornalisti sono intervenuti l’Assessore regionale all’Agricoltura Rosa Mastrosimone, il Presidente dell’Unione Regionale Cuochi Lucani, Rocco Pozzullo, il direttore regionale di Coldiretti Basilicata Angelo Milo, il Direttore Apa Potenza, Augusto Calbi e il Sindaco del Comune di Viggiano, Giuseppe Alberti. «Tali eventi – ha detto l’assessore Mastrosimone - oltre a costituire una opportunità per i produttori di avviare contatti commerciali, sono capaci di collegare i luoghi di produzione a quei prodotti di qualità che fanno apprezzare la Basilicata a tavola. Mastrosimone ha sottolineato, tra le altre cose, «l’importanza del sostegno pubblico per realizzare queste manifestazioni, necessario anche per rendere le aziende lucane più competitive, sui mercati». Il Presidente Pozzullo si è soffermato invece sulle novità della seconda edizione di Basilicata Food & Wine: «oltre ai laboratori di cucina, pubblico interattivo, un tour enogastronomico, il Premio Basilicata F&W e la presenza della Nazionale Italiana Cuochi. «Il coinvolgimento degli allievi degli Istituti alberghieri – ha precisato Pozzullo – è stato prioritario». “Una vetrina importante per l’intera Basilicata – ha commentato il Sindaco Alberti – e per il Comune di Viggiano, che sta investendo molto nell’attività di valorizzazione delle produzioni zootecniche. Alberti ha rilevato nel suo intervento la possibilità dei produttori di ottenere un riconoscimento sul campo». Anche la Coldiretti Basilicata partecipa attivamente all’iniziativa «perché – ha affermato il direttore Milo – siamo fortemente impegnati in questo rapporto stringente tra produttori, consumatori e ristorazione. Queste attività di valorizzazione sono auspicabili – ha proseguito il direttore Coldiretti – perché attraverso la cucina si veicola l’identità lucana». «Il Dipartimento Agricoltura della Regione e i professionisti – ha concluso Augusto Calbi - credono in un importante percorso di tracciabilità delle produzioni. E’ importante – ha aggiunto il Direttore Apa - parlare chiaramente al consumatore che deve conoscere ciò che mangia. Il marchio nazionale Italialleva – ha concluso Calbi - certifica l’origine, la linea di produzione e la qualità del prodotto ottenuto da animali allevati in condizione di benessere».
Valeria Gennaro
Mensile "La Piazza", agosto-settembre 2012
Mensile "La Piazza", agosto - settembre 2012
Mensile "La Piazza", agosto-settembre 2012
Nel bando sull’agrobiodiversità la tutela del Suino nero lucano
Mensile "La Piazza", agosto - settembre 2012
Mensile "La Piazza", agosto-settembre 2012
Nel bando sull’agrobiodiversità la tutela del Suino nero lucano
settimanale “L’Informatore Agrario” n. 31/2012
La Giunta regionale di
Basilicata ha emanato un bando che stanzia 1 milione e 500 mila euro per la
tutela e la valorizzazione dell’agrobiodiversità sul proprio territorio. Nel
provvedimento sono specificate le risorse vegetali e animali autoctone di
interesse zootecnico da salvaguardare, e tra queste ultime è presente il Suino
nero lucano. Il bando recentemente approvato dalla Giunta regionale, su
proposta dell’assessore all’Agricoltura, Rosa Mastrosimone, fa capo all’Azione
5 “Agrobiodiversità: progetti territoriali integrati” della Misura 214 – Asse
II - del Piano di sviluppo rurale (Psr) 20007-2013 che vede come beneficiari Enti
e Agenzie pubbliche in collaborazioni con le comunità rurali. In tale quadro
sono previsti “Progetti di azioni integrate per l’agrobiodiversità” con
tipologie di azioni finalizzate a promuovere, recuperare e utilizzare risorse
genetiche animali e vegetali in agricoltura e inventariarle in banche dati.
Sono anche contemplati progetti tesi allo scambio di informazioni tra organismi
competenti che riguardino la caratterizzazione, la raccolta e l’utilizzo di
risorse genetiche animali e vegetali nel settore primario; oltreché azioni
mirate all’informazione, alla divulgazione e alla consulenza. L’entità degli
aiuti stabiliti per i progetti prevede un massimo dell’80% della spesa
ammissibile. Ogni progetto potrà avere un importo limite di 300mila euro.
A proposito del Suino nero lucano, tipo genetico
caratterizzato da elevata rusticità, l’assessore regionale all’Agricoltura,
Rosa Mastrosimone ha evidenziato come:
“Il progetto di
recupero fu avviato nel 2001 dall’Agenzia lucana di sviluppo e innovazione in
agricoltura, dall’Associazione allevatori e dalla Comunità montana Medio
Basento dopo uno studio svolto dalla Facoltà di agraria dell’Ateneo lucano. Oggi il Suino nero lucano – ha continuato
l’assessore- rientra nel Repertorio regionale delle specie vegetali e animali a
rischio estinzione e risulta iscritto nel Registro anagrafico nazionale delle
razze suine autoctone nel tipo genetico Appulo-Calabrese”. Per quanto riguarda
le future azioni da sviluppare,
l’esponente del Governo regionale nel sottolineare l’importanza
dell’associazione dedicata al Suino nero lucano (istituita nel 2010) alla quale
aderiscono molti giovani imprenditori e a cui il Dipartimento Agricoltura
guarda con interesse, ha rilevato la necessità di istituire un apposito
Consorzio di tutela che abbia quale obiettivo l’ampliamento del numero degli
allevamenti, la trasformazione e la commercializzazione delle produzioni. Filippo Radogna
La Nuova del Sud, giovedi 19 luglio 2012
Testata giornalistica on line dell'area sud della Basilicata
"Basilicatanotizie.net"
Parte la lotta al Cinipide, settimanale "L'Informatore Agrario" 21/2012
La Regione Basilicata, attraverso l’Ufficio fitosanitario del Dipartimento Agricoltura ha avviato nei giorni scorsi, sul proprio territorio, la lotta biologica al cinipide galligeno del castagno ( Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu).
Si tratta di un fitofago molto dannoso per i castagneti originario della Cina del Nord. In Italia è stato segnalato per la prima volta in Piemonte nel 2002, in seguito si è diffuso in varie regioni sino a giungere anche in Basilicata. Qui gli areali interessati sono il Vulture-Melfese e l’Alta Valle dell’Agri. In tale quadro nei giorni scorsi si è provveduto a un primo lancio, nel Vulture-Melfese, di cinque coppie di Torymus sinensis (ogni coppia è formata da cinquanta maschi e cento femmine) insetto antagonista del cinipide. Due coppie sono state liberate nell’agro di Castelgrande, due nell’agro di Rionero in Vulture e una in quello di Melfi, tutti comuni in provincia di Potenza.
L’intervento è il frutto di un’efficace collaborazione tra il Dipartimento regionale Agricoltura, il Ministero delle Politiche agricole, le Università di Torino e di Basilicata e l’Alsia- Agenzia lucana di sviluppo e innovazione in agricoltura. “ Tale azione comune – ha affermato in proposito l’assessore regionale all’Agricoltura, Rosa Mastrosimone – sarà di aiuto per i nostri castanicoltori che vantano produzioni di pregio e che, per la presenza dell’insetto, vedono a rischio i propri raccolti. Quello dei giorni scorsi è solo il primo passo. Infatti, stessa attenzione e analoga forma di lotta dovrà essere svolta anche all’Alta Val d’Agri, dove è stata individuata la presenza diffusa del parassita”.
Per la lotta è prevista la realizzazione di un’area di moltiplicazione del Torymus sinensis a Castelgrande. Qui si provvederà alla raccolta delle galle, contenenti il Torymus per poi essere trasportate all’Azienda agricola sperimentale dimostrativa dell’Alsia “Incoronata” di Melfi dove ci sarà lo sfarfallamento del parassitoide. In seguito si formeranno le coppie che saranno liberate nelle aree castanicole individuate.
Filippo Radogna
La visita a Ferrandina e all’azienda di Antonio Di Gilio, nei pressi di Uggiano, dei consiglieri agricoli delle Ambasciate presenti a Roma
Agriturismo, olivicoltura e prodotti tipici per il
rilancio del nostro territorio
Il suggerimento degli esperti di puntare sullo sviluppo
del turismo verde e dell’enogastronomia per aprire nuove opportunità ai
giovani. La nostra città con il suo patrimonio monumentale e per la specificità
del suo agro rappresenta una realtà interessante nella quale fare investimenti.
Le occasioni offerte dalla Regione Basilicata
"La Cupola
Verde-Notizie", articolo di Filippo Radogna
Maggio 2012
Sono rimasti positivamente colpiti
dagli scenari naturali e dalla qualità delle produzioni agricole e
agroalimentari ferrandinesi. E’ la sintesi delle impressioni che i delegati del Gruppo Oscar (Ordine
speciale consiglieri agricoli presso le Ambasciate di Roma), in viaggio di
studio nei giorni scorsi in Basilicata, hanno espresso visitando l’agro di
Ferrandina.
I sedici delegati di undici diversi
Paesi, tra europei ed extraeuropei, accompagnati dai tecnici del Dipartimento
regionale Agricoltura, da esponenti dell’Associazione allevatori e dagli agenti
del Corpo Forestale dello Stato della stazione di Salandra, dopo essere stati
accolti dall’assessore comunale all’agricoltura di Ferrandina, Rocco Zito,
hanno raggiunto l’“Azienda zootecnica di Antonio Di Gilio”, situata ai piedi
del castello di Uggiano, tra le contrade La Cupa e Gesù Cristo.
Qui, il titolare, il maestro casaro
Antonio, insieme alle figlie Lucrezia e Maria Carmela, ha illustrato agli
ospiti le caratteristiche dell’azienda fornendo anche una dimostrazione pratica
della lavorazione artigianale del latte. Considerata una realtà modello in
Basilicata, l’azienda Di Gilio, condotta a livello familiare, si estende per
circa 590 ettari. Sui pascoli, allo
stato brado, sono allevati bovini podolici, ma anche ovini di razza Comisana e
caprini di razza Maltese. Varie e gustose sono le produzioni lattiero-casearie,
tra le quali spiccano il caciocavallo podolico, vincitore nel 2001 del Premio
“Formaggi d’autore” a Saint Vincent, oltreché il pecorino entrato a far parte
della prestigiosa Guida sui formaggi del Gambero Rosso (edizione 2012) e il
cacioricotta.
Ma la caratteristica unica dell’azienda è
l’ubicazione. Infatti, è posta sotto la roccaforte di Uggiano, sito
storico-architettonico tra i più affascinanti della regione. Purtroppo, va
detto, in stato di forte degrado. Così come in condizioni precarie si trova
anche l’edificio della storica masseria che ospita l’azienda, che per il suo passato
meriterebbe ben altre attenzioni per assicurare una possibile conservazione e
valorizzazione insieme al vicino castello.
“La scelta di mostrare ai diplomatici
le particolarità dell’azienda Di Gilio di Ferrandina - ha affermato Michele
Brucoli, funzionario responsabile dell’agromarketing del Dipartimento
Agricoltura della Regione Basilicata - è stata dovuta sia alle caratteristiche
che la contraddistinguono nelle produzioni agroalimentari, sia agli scenari
straordinari in cui essa è ubicata, che rappresentano un contesto da
valorizzare”. In effetti, Ferrandina per le sue emergenze monumentali (chiese,
conventi e palazzi signorili), per la ricchezza dell’enogastronomia, per le
specificità del suo agro in cui si trovano anche le antiche masserie, per il paesaggio
disseminato di oliveti secolari della varietà majatica e con il bosco di
Montepiano ricco di rigogliose querce, potrebbe rappresentare un territorio nel
quale investire, in particolare nell’agriturismo.
Ciò non è passato inosservato al Gruppo
di consiglieri agricoli in visita in Basilicata. In proposito Ruve Schank,
delegato dell’Ambasciata dell’Estonia, ha rilevato come nel suo Paese ci sia
una notevole presenza di agriturismi e che sono in corso investimenti nel
settore. Ha, inoltre, aggiunto che l’agro ferrandinese sembra un territorio
adatto per mettere a frutto proficue esperienze in tale direzione. Gli ha fatto
eco il presidente del Gruppo Oscar, Balàzs Hamar, il quale ha rilevato come
anche la gastronomia e le produzioni dell’area possono essere un sicuro volano
di sviluppo e dare lavoro ai giovani che scelgano di cimentarsi
nell’enogastronomia e nel turismo verde. I pareri di specialisti del settore
che girano il mondo e hanno il polso di quello che può esprimere un territorio,
studiando e osservando le varie realtà, dovrebbero incoraggiare tutti - dalle
istituzioni per finire agli imprenditori agricoli e ai giovani locali - a
indirizzare gli sforzi verso i suddetti settori potenzialmente di grande
interesse e possibilità di crescita.
E in proposito,
l’assessore regionale all’agricoltura, Rosa Mastrosimone, parlando degli
interventi che la Regione Basilicata ha in programma, ha dichiararo al nostro
giornale che «l’agro ferrandinese rientra tra quelle aree della regione con
notevoli potenzialità nel settore primario, bellezze naturali e paesaggistiche.
Un territorio idoneo sia per l’allevamento sia per quanto attiene
l’olivicoltura. In tale quadro, i programmi del massimo Ente regionale danno
priorità alle iniziative che vanno nella direzione dello sviluppo integrato e
degli incentivi ai giovani imprenditori agricoli. Colgo l’occasione per
invitare questi ultimi a investire per trovare sbocchi commerciali per le loro
produzioni e nuove occasioni di
affermazioni professionali». Opportunità, senz’altro, da utilizzare in un
momento in cui altri settori segnano il passo.
Sant'Arcangelo, incontro di respiro nazionale promosso da Copagri
VERSO L'AGRICOLTURA DEL FUTURO
Dalla riforma fondiaria alla nuova politica agricola comunitaria
Mensile "La Piazza", articolo di Giuseppe Pugliese
Si
è svolto nell’aprile scorso nel
Monastero di S. Maria di Orsoleo a Sant’Arcangelo il seminario dal
titolo “Dalla riforma fondiaria alla nuova politica agricola comunitaria
(PAC)”. Un incontro di respiro nazionale promosso dalla Copagri, alla quale
hanno partecipato rappresentanti del mondo politico, agricolo e produttivo.
Tutti insieme per discutere sul tema dell’agricoltura di oggi tra storia e
programmazione futura. Presenti tra gli altri il Sindaco del Comune di
Sant’Arcangelo Domenico Esposito, il sottosegretario per i rapporti con il
parlamento Giampaolo D’Andrea, il Senatore a vita Emilio Colombo che
intervistato dal giornalista Mario Trufelli ha raccontato da protagonista le
tappe fondamentali della riforma fondiaria, il Presidente della Commissione
Parlamentare Agricoltura dell’Unione Europea, Paolo De Castro, il Presidente
della Regione Basilicata, Vito De Filippo e l’Assessore all’Agricoltura della
Regione Basilicata, Rosa Mastrosimone. Varie le questioni affrontate; dal
ringiovanimento dell’agricoltura con incentivi per le nuove generazioni in
grado di rendere più competitivo e forte il sistema in un mondo sempre più
globalizzato, al problema dei costi.
“Quei costi – è stato evidenziato -
che non vengono compensati dalla
vendita dei prodotti”. In altre parole come sottolineato nell’intervento di Paolo De Castro dovranno essere messi a disposizione nuovi strumenti per
rendere gli agricoltori più forti e più competitivi in un momento di crisi
globale del sistema. Bisogna legare sempre più la specificità di un territorio
ai suoi prodotti ha continuato De Castro.
Su questa linea anche il Presidente della Regione Vito De Filippo che
ha ricordato come la Regione Basilicata
già con il vecchio ciclo di programmazione, ormai in fase di chiusura, ha
puntato molto sulla tutela e rispetto del territorio affinché la competitività
sui mercati dei prodotti lucani, sia determinante per lo sviluppo di un settore
fondamentale dell’agricoltura regionale. E su
questo versante il Presidente De Filippo ha precorso i tempi lavorando
molto già da assessore all’Agricoltura. Tanti i suoi impegni: uno per tutti il
suo forte impegno che ha permesso il riconoscimento al vino “Grottino di
Roccanova” , prima come IGT ed poi DOC. Il ruolo della sinergia e della
concertazione fondamentale per il settore è stato ribadito dall’assessore
all’agricoltura Mastrosimone, che ha sottolineato l’esempio dei “Progetti integrati di filiera (PIF)” su cui-
ha detto – “stiamo lavorando fortemente
in queste ultime settimane per mettere a
sistema l’agroalimentare lucano dove in solitudine non si riesce a raggiungere
determinati obiettivi, ma in sinergia ce la possiamo fare”.
18 aprile 2012 La Nuova del Sud
4 aprile 2012 La Nuova del Sud
26 marzo 2012 Il Premio Cangrande va a Rocco Graziadei
Basilicatanotizie.net
10 marzo 2012 "Imprese agricole, più credito"
Quotidiano della Basilicata, articolo di Valeria Gennaro
Potenza - Si è svolta
ieri mattina, nella sala riunioni del dipartimento Agricoltura, una conferenza
stampa convocata dall’assessore all’Agricoltura Rosa Mastrosimone, per
presentare gli strumenti per l’accesso al credito che saranno presto a
disposizione degli imprenditori agricoli lucani. Presenti all’incontro con i
giornalisti, oltre all’esponente della Giunta regionale, il presidente Ismea
Arturo Semerari, il coordinatore
Sgfa/Ismea Gerardo Di Pietro, il segretario della Commissione Regionale
Abi Valter Laurenzana e il dirigente generale del Dipartimento
Agricoltura, Andrea Freschi.
L’Assessore Rosa
Mastrosimone ha posto al centro degli obiettivi del Dipartimento l’accesso al
credito delle imprese agricole. Con Ismea, a cui è stato attribuito un ruolo importante
nel campo delle misure finanziarie a sostegno delle imprese operanti nel
settore primario, e con l’Abi (l’Associazione bancaria italiana), la Regione sta operando per
mettere a disposizione delle aziende agricole un pacchetto di strumenti finanziari
accessibili e immediatamente fruibili. Uno di questi è il Fondo di garanzia,
già operativo. «Si tratta di rilanciarlo e di intervenire per migliorarne
l’efficacia - ha detto l’esponente della Giunta Regionale - limitarne i punti
di criticità e incrementare la capacità d’investimento delle imprese».
Sedici milioni di euro a valere sul Psr, è la cifra messa a disposizione
della Regione nel Fondo per gli investimenti previsti dal Psr, con garanzie
Ismea. Una leva finanziaria importante.
«La Regione - ha aggiunto
Mastrosimone - sta lavorando per rendere presto disponibili il Fondo credito e la Lettera di garanzia. Il
primo strumento consente al mondo agricolo di accedere ai finanziamenti erogati
dalle banche, ottenendo un mutuo agevolato. La Lettera di garanzia
permette alle imprese di certificare il proprio merito creditizio nei confronti
della banca. Stiamo cercando di cogliere le opportunità del Piano di sviluppo
rurale e di facilitare le relazioni tra banche e imprese. Uno dei punti critici
del sistema – ha poi proseguito l’assessore regionale - è rappresentato
dall’accesso al credito, non sempre agevole per le imprese agricole. Indispensabile
è il confronto con gli operatori del mondo del credito e con il mondo agricolo,
per condurre ad un’analisi approfondita e per mettere a disposizione strumenti
accessibili. E’ già in atto un processo d’esame del Fondo di garanzia, che se
ben utilizzato, può aiutare gli imprenditori ad effettuare gli investimenti
nelle loro aziende. Così come possono essere efficaci il Fondo credito e la Lettera di garanzia.
Adottare questo pacchetto di misure è di fondamentale importanza non solo per
sostenere le aziende in questo momento di gravi difficoltà economiche, dando
loro respiro e solvibilità, ma soprattutto per incentivare l’innovazione e far
crescere l’agricoltura».
Ha preso la parola
anche il presidente dell’Istituto di Servizi per il
Mercato Agricolo Alimentare, Arturo Semerari. Il presidente Ismea ha rilevato ciò
che è emerso negli incontri avvenuti ieri mattina con le banche e con le parti
agricole che fanno parte del tavolo verde: un grande interesse verso questi
strumenti ma anche una difficoltà di conoscenza. «Non è un problema di risorse -
ha chiosato Semerari - ma di conoscenza. Banche e agricoltori dovranno fare ognuno
la propria parte».
A seguire
alcune domande delle giornaliste, la cui attenzione è stata rivolta soprattutto
alla G- card (Lettera di garanzia) e ai punti di criticità del Fondo di
garanzia. «La lettera di garanzia - ha precisato l’Assessore Mastrosimone - consentirà
alle imprese agricole di ottenere, prima di presentare una richiesta alla banca
finanziatrice, il proprio merito creditizio, calcolato ai fini di una garanzia
a prima richiesta (o diretta) rilasciata dall’Ismea. Si tratta di una garanzia importante
per una migliore possibilità d’accesso al credito, ad un prezzo più basso, e
per consentire esito favorevole della domanda di credito». Sulle “criticità” del
Fondo di garanzia è stato invece evidenziato soprattutto un problema di
mancanza di conoscenza. «C’è stata – ha affermato il presidente Ismea - una
scarsa conoscenza da parte di mondo bancario e agricolo. Questi strumenti
dovranno essere capaci di ricreare le condizioni di dialogo».