Le parole del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, suonano come
l’ennesima bocciatura per il governo Monti.
E’ evidente a tutti che questi tecnici hanno affrontato la crisi con
misure altamente recessive come la riduzione dei consumi delle famiglie e
l’aumento della tassazione per le imprese, i pensionati e i lavoratori
dipendenti”.
Lo afferma in una nota il responsabile lavoro e welfare dell’Italia dei Valori, Maurizio Zipponi, che aggiunge: “Gli industriali italiani dovrebbero prendere atto che Monti ha prodotto solo danni all’economia reale. Questo esecutivo, infatti, ha bloccato per mesi il Paese e il Parlamento a discutere dell’inutile riforma dell’articolo 18 che, di fatto, facilita i licenziamenti e non le assunzioni. Inoltre, ha accentuato ulteriormente la drammatica disoccupazione giovanile con la traumatica riforma delle pensioni voluta dal ministro Fornero, che impedirà nei prossimi tre anni l’accesso al lavoro a 800mila giovani. Dai professori del governo non è mai arrivato alcun sostegno a quelle piccole e medie imprese che restano e investono in Italia, mentre Marchionne e la Fiat scappano indisturbati all’estero con i soldi pubblici.
L’unico settore che ha ricevuto benefici dalla cura Monti è stato quello bancario e di questo ne sono ben consapevoli quelle migliaia di aziende a cui è stato ridotto il credito o che sono addirittura fallite, avendo investito e non speculato”.
Conclude Zipponi: “Per questo, ci auguriamo che il governo vada a casa al più presto e che sia possibile costruire un’alternativa programmatica a Monti che abbia il lavoro come unico obiettivo prioritario”.
Lo afferma in una nota il responsabile lavoro e welfare dell’Italia dei Valori, Maurizio Zipponi, che aggiunge: “Gli industriali italiani dovrebbero prendere atto che Monti ha prodotto solo danni all’economia reale. Questo esecutivo, infatti, ha bloccato per mesi il Paese e il Parlamento a discutere dell’inutile riforma dell’articolo 18 che, di fatto, facilita i licenziamenti e non le assunzioni. Inoltre, ha accentuato ulteriormente la drammatica disoccupazione giovanile con la traumatica riforma delle pensioni voluta dal ministro Fornero, che impedirà nei prossimi tre anni l’accesso al lavoro a 800mila giovani. Dai professori del governo non è mai arrivato alcun sostegno a quelle piccole e medie imprese che restano e investono in Italia, mentre Marchionne e la Fiat scappano indisturbati all’estero con i soldi pubblici.
L’unico settore che ha ricevuto benefici dalla cura Monti è stato quello bancario e di questo ne sono ben consapevoli quelle migliaia di aziende a cui è stato ridotto il credito o che sono addirittura fallite, avendo investito e non speculato”.
Conclude Zipponi: “Per questo, ci auguriamo che il governo vada a casa al più presto e che sia possibile costruire un’alternativa programmatica a Monti che abbia il lavoro come unico obiettivo prioritario”.