giovedì 22 marzo 2012

Credito in agricoltura, Mastrosimone: “Decisivo per le imprese”

A disposizione delle aziende un pacchetto di strumenti finanziari, accessibili e immediatamente fruibili, definiti con Ismea e Abi. Sarà messa anche in campo un’azione straordinaria per salvare le aziende definite “non bancabili”
“Con l’Ismea e con l’Abi, la Regione sta operando per mettere a disposizione delle aziende agricole un pacchetto di strumenti finanziari accessibili e immediatamente fruibili, che da una dotazione di 16 milioni di euro complessivi potrà generare un quadro di finanziamento pubblico agevolato pari a circa 200 milioni di euro. Si tratta di un’importante leva finanziaria per cogliere le opportunità del Piano di sviluppo rurale e per facilitare il rapporto tra banche e mondo agricolo”. E’ quanto ha affermato l’assessore all’Agricoltura, Rosa Mastrosimone, partecipando questa mattina a Matera a un incontro in Prefettura per verificare la situazione dell’accesso al credito nella provincia. Parlando delle fonti di finanziamento già a disposizione delle imprese, e cioè Fondo di garanzia, Fondo credito e Lettera di garanzia, l’assessore ha sottolineato come “per le imprese agricole diventi decisiva la possibilità di utilizzare questi strumenti, in grado di garantire una maggiore solvibilità nei rapporti con gli istituti bancari e di qualificare la propria capacità di credito in termini di rating”. “L’impegno assunto dall’Assessorato – ha specificato Rosa Mastrosimone - è quello di proseguire l’approfondimento della questione e dare rilevanza alle difficoltà reali che ogni giorno affrontano gli imprenditori agricoli, per i quali è quasi impossibile accedere al credito delle banche”. Nell’ambito del Psr, “la Regione mette a disposizione questi strumenti finanziari alle imprese agricole che sono in linea con i criteri di Basilea 2: vale a dire non connotate da rischio insolvenza e non in stato di crisi”. L’assessore ha rimarcato anche “l’intento di mettere in campo un’azione straordinaria per salvare le aziende definite ‘non bancabili’, al fine di individuare gli strumenti più idonei, che possono attuarsi all’interno delle nuove normative, per poter aiutare concretamente gli imprenditori agricoli lucani in difficoltà”.

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