mercoledì 16 maggio 2012

Mastrosimone: “L’onocosmetica per integrare i redditi agricoli”

“Innovazione e ricerca applicata all’agricoltura per dare forme alternative alle aziende e investire su nicchie di mercato sempre più richieste dai consumatori”
"L’innovazione e la ricerca applicata a un’agricoltura multifunzionale possono garantire oggi, in un momento di congiuntura economica, un’opportunità per le nostre aziende agricole e zootecniche. In questa logica rientra il progetto onoscosmesi proposto dal dipartimento di scienze delle produzioni animali dell’ateneo lucano e finanziato dal Dipartimento agricoltura. Un progetto che ha l’obiettivo di conservare la specie asinina salvaguardando le aree marginali agricole dall’abbandono e garantendo redditività ai produttori con nuove applicazioni del latte di asina. La Regione ha sostenuto l’attività per la produzione e la ricerca tenendo conto anche del rischio estinzione della specie. Pertanto, l’asino di Martina Franca è stato inserito nel repertorio regionale della biodiversità animale e nell’ambito della misura 214 del Psr stiamo lavorando per attivare azioni con cui potranno essere finanziati progetti specifici. Abbiamo deliberato, inoltre, lo scorso aprile un sostegno al miglioramento genetico negli allevamenti equini assegnando un contributo per asini riproduttori di Martina Franca e Ragusano al fine di conservare il patrimonio genetico di razze a rischio estinzione che è anche uno degli obiettivi del progetto onocosmesi”.
Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Rosa Mastrosimone a margine del convegno “Conservazione e valorizzazione dell’asino” presso la facoltà di Agraria dell’ateneo lucano, durante il quale sono stati illustrati i primi risultati del progetto onocosmesi, della durata biennale e articolato in diversi step: dall’analisi della situazione demografica della specie asinina sul territorio regionale, alle potenzialità di pascolamento a un esame quantitativo e qualitativo del latte di asina. Da considerare che la Basilicata con i suoi 897 capi occupa il nono posto nella graduatoria nazionale. “La rivalutazione del latte di asina – ha continuato l’esponente della Giunta regionale – passa attraverso diverse applicazioni che consentono una rivalutazione di questo animale: dall’onoterapia all’oniddattica, consigliata per i bambini, per soggetti diversamente abili e coloro che soffrono di problemi di socializzazione, dall’onoturismo per favorire forme di turismo integrato, fino all’onocosmesi, una richiesta sempre più crescente negli ultimi anni per consumatori attenti a cosmetici naturali e alternativi. Diverse, inoltre, aziende agricole che utilizzano l’asino per passeggiate, escursioni e trekking, senza dimenticare l’impiego del latte di asina soprattutto per bambini allergici al latte vaccino. Il Dipartimento Agricoltura condivide gli obiettivi e le finalità del Progetto, che rappresenta un modo innovativo per rendere fruibile l’immagine della nostra regione, per promuovere nuove attività economiche sul territorio e per diffondere e preservare lo spirito e i valori della tradizione”.

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