martedì 19 giugno 2012

Lavoro: Di Pietro, Monti ha fretta cancellare art. 18 ma solo fumo


Roma, Focus Idv del 18 giugno 2012
"Il presidente Monti ha detto che vuole arrivare alla riunione del Consiglio europeo di fine mese con la riforma del lavoro, cioe' con la cancellazione dell'art.18, gia' approvata. Il presidente della Camera Fini e il ministro Passera si sono messi subito a fare il tifo, affermando che l'obiettivo e' a portata di mano. Nessuno di loro, a partire proprio dal professor Monti, ha spiegato perche' mai sia cosi' importante arrivare al Consiglio d'Europa avendo gia' tolto ai lavoratori italiani il diritto di non essere licenziati senza giusta causa". E' la posizione di Antonio Di Pietro, che aggiunge: "Non lo spiegano perche' non c'e' una spiegazione logica, dal momento che quella norma e' odiosa e ingiusta, ma e' anche del tutto inutile". Il leader dell'Italia dei Valori, in un post pubblicato sul sito del partito, domanda: "Aumentera', anche di poco, l'occupazione? No, tant'e' vero che nessuno si azzarda piu' a raccontare una balla simile. Incentivera' anche di un soffio gli investimenti esteri? Nemmeno per sogno e, infatti, le imprese estere dicono chiaro e tondo che dell'art. 18 non gliene importa niente. Quel che vogliono e' tutt'altro: lotta alla corruzione, eliminazione dei lacci burocratici che rendono impossibile investire in Italia, infrastrutture e diminuzione delle tasse che rendono insostenibile il costo del lavoro". Ancora: "Rendera' la vita piu' facile alle imprese italiane? Assolutamente no, intanto perche' sono quasi tutte aziende al di sotto dei 15 dipendenti e quindi per loro non cambia niente. Poi perche' cio' di cui avrebbero davvero bisogno sono casomai incentivi seri, defiscalizzazione per chi non delocalizza e assume a tempo indeterminato, sostegno alla ricerca e all'innovazione. Riforme possibili, riforme che potrebbero coniugare vera solidarieta' e vero sviluppo, invece di spacciare come si e' sempre fatto l'assistenzialismo per solidarieta' e lo spreco per sviluppo. Riforme che noi dell'Italia dei Valori abbiamo proposto spiegando come si potevano trovare i fondi necessari, partendo dall'eliminazione sempre promessa e mai realizzata delle Province, dal taglio dei ben settemila consigli d'amministrazione delle societa' pubbliche e delle decine e decine di migliaia di auto blu, dal porre fine all'occupazione dei partiti di ogni servizio pubblico e di ogni amministrazione pubblica". "Il governo quelle riforme non ha voluto nemmeno prenderle in considerazione. In compenso ne ha fatta una inutile e controproducente. E insiste per portarla al Consiglio europeo perche' e' il solo modo che ha a disposizione per non ammettere di essere stato incapace di risolvere uno qualunque dei problemi del Paese. Ma la realta' - conclude - dietro il fumo della riforma del mercato del lavoro, purtroppo e' proprio questa: di utile al Paese, ai cittadini e ai lavoratori il governo Monti non e' riuscito a fare assolutamente nulla".

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