mercoledì 8 agosto 2012

AGRICOLTURA, ANITA DI GIUSEPPE (IDV): APPROVATO ODG CONTRO TAGLI ALLA RICERCA IN AGRICOLTURA


Roma, 07.08.2012:- “La sola idea di effettuare dei tagli alla ricerca è grave qualunque sia l'ambito di applicazione, ed in particolare tagliare la ricerca in agricoltura diventa un doppio errore, in quanto si colpisce l'aspetto scientifico con ricadute immediate sulla crescita economica; In questo, purtroppo, il Governo Monti èaccomunato ai precedenti governi in materia di tagli alla già indigente ricerca scientifica, un pessimo termine di paragone per i blasonati professori”. - cosi l'On. Anita Di Giuseppe capogruppo IdV in Commissione Agricoltura - “Nel decreto spendig review, i tagli previsti sono pari a 2.895.617 euro complessivi per l'anno in corso e 7.721.646 euro per il periodo 2013-2014, distribuiti tra tutti gli enti di ricerca compresi quelli del settore agroalimentare. Noi dell'IdV abbiamo chiesto al Governo l' abolizione di Enti inutili e la riduzione dei costi sostenuti dai Ministeri, per il MIPAAF in particolare stiamo portando avanti delle battaglie sugli sprechi chiedendo a gran voce sia il riassetto che la verifica della spesa ma questo non vuol dire assolutamente poter o voler accettare questa politica miope di tagli indiscriminati, cosa che, con l’azzeramento dei finanziamenti per la ricerca, dimostra come chi ci governa non conosa la realtà agricola italiana, da sempre sorella povera dell'economia nazionale, che dovrebbe essere valorizzata per le sue eccellenze, e non massacrata. Sotto la scure è finito anche l'INRAN, l'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, che ha avuto il merito della messa a punto della famosissima 'dieta mediterranea' oggi patrimonio immateriale dell'umanità per l'Unesco; l'INRAN sarà accorpato al CRA, il Consiglio per laRicerca in Agricoltura, scelta condivisibile, ma senza dimenticare che l'istituto si occupa di ricerche e di informazione e, la ricerca in nutrizione, non può che essere pubblica, perché solo cosi si garantisce la giusta trasparenza ed affidabilità per la tutela della salute di cittadini, senza dover rispondere a logiche produttive o di interesse particolare, nel caso di ricerche pilotate dai privati. Il Cra è un ente molto vicino al mondo della produzione agricola, e quindi più influenzabile dal mondo dell’impresa, che non sempre ama la ricerca. Quindi bene l'accorpamento ma facendo attenzione alla salvaguardia delle competenze perché altrimenti si rischia di disperdere un patrimonio di competenze, cosa che l'Italia non può assolutamente permettersi; ecco perché non si può e non si deve tagliare la ricerca scientifica pubblica”. -prosegue il deputato molisano - “Nel campo dell'agro-alimentare la ricerca si rivolge sia ai produttori di beni alimentari destinati al consumo di massa che a quelli dei prodotti tipici, per i quali, in un ottica europeistica ed in funzione delle scelte derivanti dalla PAC, è fondamentale recuperare livello organizzativo e tecniche, adeguati ai mercati di oggi. La ricerca nell'agricoltura non è finalizzata alla sola produzione, garantisce la sicurezza ai consumatori e la tutela dell'ambiente, argomento questo tanto importante quanto inviso agli speculatori. Gli agricoltori hanno bisogno di essere sostenuti ed informati e proprio in questo la ricerca ha il suo ruolo fondamentale, anche perché essa mira a modelli sostenibili virtuosi come il biologico. Tagliando risorse alla ricerca si arriverà al collasso del comparto con la conseguente vanificazione dei risultati raggiunti fino ad oggi, e compromettendo anche il futuro dei giovani che si affacciano al settore. Per questo esprimo soddisfazione per l'accoglimento del mio ordine del giorno, che ha impegnato il Governo a reperire nuove e maggiori risorse da destinare alla ricerca nell'agroalimentare. Il nostro paese non può e non deve rinunciare alla ricerca in questo campo perché quello che produciamo e mangiamo è importante per la salute dei cittadini”.- conclude l'On. Di Giuseppe -




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