martedì 29 novembre 2011

Archeologia virtuale, interviene Mastrosimone

L’assessore alla Formazione evidenzia il valore scientifico del Corso di Specializzazione “Virtual Polis” .
“Il virtuale non è il contrario del reale, ma un modo di essere fecondo, che concede margine ai processi di creazione, schiude prospettive future, scava pozzi di senso al di sotto della piattezza della presenza fisica immediata”.
Citando le parole del filosofo francese Pierre Lévy l’assessore alla Formazione, Lavoro, Cultura e Sport –Rosa Mastrosimone- sottolinea il valore della virtualità in occasione del seminario informativo del Corso di Specializzazione in archeologo virtuale in programma oggi a Palazzo Loffredo di Potenza, nell’ambito del progetto “Virtual Polis”.
“La fruizione dei beni archeologici - osserva Mastrosimone - è uno dei problemi della Basilicata. Le precarie condizioni di conservazione dei siti e la distanza, spesso generano difficoltà. Grazie agli itinerari virtuali – spiega Mastosimone – il visitatore potrà interagire e visitare. Il progetto Virtual Polis – osserva l’assessore – è tra le più significative iniziative del bando regionale ‘Cultura in Formazione’. Archeologia virtuale, cibernetica, cartografia, telerilevamento, fotogrammetria e modellazione 3d sono settori di primaria importanza per la crescita culturale ed economica della nostra regione.
L’iniziativa ‘Cultura in Formazione’ – ricorda Mastrosimone - è nata per la formazione di figure professionali altamente qualificate. Non è un caso quindi che sedici laureati in archeologia,storia dell’arte e altre discipline afferenti ai beni Culturali e alle scienze ambientali, siano i destinatari del Corso di specializzazione in archeologo virtuale. Si tratta di una nuova professionalità in grado di proiettare la conoscenza delle civiltà antiche verso il futuro. Ciò grazie alla ricostruzione di edifici e paesaggi del passato, modelli tridimensionali ed avanzate tecniche di modellazione digitale. La Regione – conclude Mastrosimone - non può che condividere questo importante progetto che mira a comunicare al grande pubblico il patrimonio culturale antico lucano. Si tratta di un modo per rendere fruibile in modo innovativo l’immagine della Basilicata, per promuovere nuove attività economiche e per diffondere i valori e lo spirito delle comunità del passato”.



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